Tra le dita una carta, tra le mani il mondo
Text Angelica Carrara
@angelicarrara
Gli anni Ottanta oggi sono così di moda – dagli stilisti più forti al mondo, alla musica dei primi posti in classifica, tutto parla di anni Ottanta. Nel 1983: l’opinionista Bob Greene scrisse di Jerry Rubin e degli Young Urban Professionals, giovani professionisti metropolitani. Laurea ad Harvard, alla peggio Yale. Tipi ambiziosi, ventiquattrore in mano, indossano la cravatta anche in casa. Sulle pareti in camera da letto i quadri di Basquiat. L’edonismo reaganiano. Una partita a squash giocata con gli amici. Scriveva il Time: «Si dedicano al duplice obiettivo di fare un mucchio di soldi e di raggiungere la perfezione, grazie alla cura del fisico e della mente». Era una generazione che riusciva a reinventare il mito primordiale: chi può fare tutto quello che vuole fare. Noi andavamo a scuola, negli anni Ottanta: ci insegnavano che un mito è composto da simboli.
Nei grattacieli di Manhattan come in tutte le vette del mondo, si paga con American Express – si dice Amex. La si tira fuori al ristorante, è quasi una – c’è quella verde come i dollari – l’icona. C’è quella Oro – poi arriva la Platino, e tutti zitti. Una competizione o un luogo comune, forse tipicamente maschile – se sul tavolo da gioco a scendere la mano è una donna, il fiato rimane sospeso: la storia lo insegna, quando un simbolo di potere è declinato al femminile, la cronaca diventa d’amore e si parla di regine.
Avere una carta di credito non significa spostare il pagamento al mese successivo, ma avere un credito assicurato – sempre – che vuol dire, appunto, mito: fare tutto, ma davvero tutto, quello che si vuole – e se lo si fa bene, si chiama maestà.
Sempre.
American Express Platinum.
C’è un sevizio clienti che ti risponde, se hai paura che una cauzione per un’auto a noleggio non ti venga restituita, che un acquisto online sia stato pericoloso. Entri nelle lounge degli aeroporti, puoi usare i fast track. Godi di sconti che devi soltanto scoprire. C’è un servizio di concierge costante – accessi facilitati ai ristoranti e alle spa.
In sintesi, il costo annuale di settecento euro è pari a un terzo del risparmio che la carta ti procura sulle spese che uno spender medio sostiene in un anno, tra voli e alberghi, e assicurazioni di viaggio.
Tra le dita una carta, tra le mani il mondo.
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