Autore del primo fumetto illustrato da un’intelligenza artificiale Text-To-Image, Vanni Santoni racconta i programmi TTI, i risvolti legali sugli usi commerciali e rivela i suoi dubbi sull’arte del prompting
Vanni Santoni, Un Romanzo per l’A.I. – il primo fumetto mai pubblicato generato con un programma TTI
Il 28 agosto 2022, Vanni Santoni pubblica su La Lettura il primo fumetto mai pubblicato generato con un programma TTI (Text-To-Image), Un Romanzo per l’A.I. Le tavole del fumetto, create da un’intelligenza artificiale sulla base di un breve testo definito “prompt”, sono solo un esempio dei molteplici utilizzi in cui le AI stanno trovando impiego con l’avanzare del loro sviluppo.
Lo stupore del pubblico per la qualità dei disegni di questi programmi deve però confrontarsi con un’ambiguità di leggi sui diritti d’autore. L’assenza di un aggiornamento legale riguardo a queste nuove tecnologie è dovuta alla loro recente comparsa e a un loro continuo sviluppo negli ultimi anni.
Midjourney, programma di Text-To-Image
Uno dei programmi più noti di TTI è Midjourney di cui Vanni Santoni viene a conoscenza grazie all’invito di un amico che si occupa di arte digitale. Lo scrittore sperimenta con l’AI e produce un paio di “scherzi” di poche tavole, pubblicati sui suoi canali social: una parodia dello stile manga giapponese, un esperimento con la pixel art, uno in tema retro sci-fi.
Gli esperimenti raccolgono un certo interesse dal pubblico curioso, affascinato dalle immagini prodotte, che spingono lo scrittore a elaborare gli stili presentati per produrre nuovo materiale. Ad oggi Vanni Santoni ha prodotto Un Romanzo per l’A.I. uscito sulla Lettura del Corriere della Sera e altre due storie, uscite rispettivamente su Linus e su L’indiscreto.
Ai principi, racconta Vanni Santoni, la beta di Midjourney presentava una moltitudine di glitch, errori e sfumature bizzarre che, se collocate in un contesto di tipo onirico o surreale, invece di sembrare sbagli, finivano per renderlo nuovo e interessante. Il fascino dalle immagini create dall’intelligenza artificiale portano Vanni Santoni a ricevere un grande quantitativo di commenti e messaggi entusiasti già a partire dagli esperimenti pubblicati su Facebook, cosa poi confermata dalle storie più strutturate uscite su giornali e riviste.
Cos’è l’arte del Prompting
A suo avviso questo entusiasmo può celare un dubbio: quanto di esso è causato dalla mera novità, e quanto ne rimarrà quando la diffusione di strumenti TTI renderà il tutto più mondano, più già visto? Il prompting è una forma d’arte?
Prompt, dall’inglese ‘suggerimento’, ‘consiglio’, ‘rapido’, si riferisce al testo dato in pasto all’IA, usato per generare un’immagine. Se da un lato le critiche mosse sono molte, specie riguardo a una possibile distruzione del mercato dell’illustrazione, non mancano alcune voci che ci vedono un’arte a sé.
Il processo di generazione è semplice e quasi immediato: basta fornire un testo e il programma elabora un’immagine. Ogni programma di TTI ha però i propri insiemi di comandi stilistici, qualitativi e di formato applicabili alla generazione, che lasciano al prompter lo spazio per creare la propria arte.
Secondo Vanni Santoni, per esempio, Midjourney riesce particolarmente bene nell’emulazione degli stili artistici di specifici artisti o correnti, mentre pecca nella rappresentazione di contesti dinamici. L’AI non ha difficoltà nel replicare in maniera abbastanza credibile lo stile di Monet, di Andy Warhol, di Miyazaki o di specifici fotografi, pittori o illustratori. Una conoscenza approfondita della storia dell’arte può in questo caso espandere le potenzialità del TTI, ma anche più semplicemente avere del buon gusto e una cultura artistica è in grado di portare a buoni risultati. Alla fine, conclude Santoni: «se il prompting è un’arte, è un’arte facile, e di certo è più vicina alla scrittura che al disegno».
Vanni Santoni: atmosfere oniriche nate da imperfezioni tecnologiche
Nonostante il progressivo miglioramento del programma, l’arte di Midjourney non è ancora paragonabile all’illustrazione di alta qualità. Se l’emulazione stilistica riesce bene, raramente si ha una grande qualità nei dettagli, a causa dei molti disturbi, che tuttavia sono la principale fonte di quel senso onirico indotto dalle creazioni del programma.
Per la creazione del proprio fumetto, Vanni Santoni si affida all’intuizione di Francesco D’Isa, artista e direttore de L’indiscreto. Secondo D’Isa il prompting è più efficace se si fornisce all’AI una didascalia suggestiva, piuttosto che il contenuto specifico dell’immagine che si vuole ottenere, e che sia meglio lasciarsi guidare dalle immagini prodotte, scrivendo di conseguenza, piuttosto che cercare di ottenere per forza quelle più adatte alla storia.
Per le sue caratteristiche sfumate e imprecise, l’arte di Midjourney si presta quindi particolarmente bene alla creazione di storie d’impronta surrealista, psichedelica e onirica, sconfinante nel fantastico e nel fantascientifico. La presenza di glitch, deformazioni e di dettagli vaghi si adatta bene a prompt di natura filosofica e astratta, meno a indicazioni altamente specifiche e dettagliate.
Una sceneggiatura fumettistica didascalica
Si ha quindi un tipo di sceneggiatura molto diversa da quella di un fumetto tradizionale, dove lo sceneggiatore utilizza uno storyboard e parole il più dettagliate possibile per descrivere come dovrebbe essere illustrata la storia.
Seguendo questa logica, Vanni Santoni cavalca le creazioni dell’AI per la creazione della storia. Lascia infatti che la trama sorga dalle immagini spontaneamente, se non in specifici casi in cui il processo si inverte, in particolare per singole tavole di snodo o collegamento. In questi casi il programma costringe lo sceneggiatore-prompter a generare una moltitudine di immagini per trovare quella che meglio descrive alcuni punti focali della trama.
Nella prima tavola del fumetto pubblicato su Linus, per esempio, il prompt e la didascalia apposta sull’immagine coincidono nella traduzione inglese di «Per tutta la mia vita ho cercato di espandere la mia coscienza», eccetto per l’aggiunta nel prompt di indicazioni stilistiche. L’AI è ispirata dal prompt dello scrittore condito di suggestioni, che a sua volta si ispira alle immagini generate per i tratti principali della storia.
Questo processo crea un tipo di scrittura molto simile alla scrittura automatica o psicografia, in cui le frasi generate non nascono da un pensiero cosciente dello scrittore, ma si autogenerano, come in uno stato di trance.
La possibile longevità del prompting e dei programmi TTI
Santoni sta lavorando a tempo perso a un altro esperimento, ma rimane il dubbio sulla durabilità di questo strumento in queste applicazioni una volta finito l’effetto novità. Due mesi fa, racconta l’autore, le creazioni di Midjourney erano viste come strabilianti, adesso sono riconosciute da tutti nello stile proprio di Midjourney. Nonostante le immense dimensioni dei database in cui l’intelligenza artificiale trae materiale per creare, un certo stile è riconoscibile, anche se un futuro update dei database potrebbe ovviare a questo problema.
A inizio Novecento si pensava che la fotografia avrebbe ucciso la pittura, grazie alla sua rapidità e precisione, ma il corso del tempo ha salvato entrambe le arti, lasciando loro diversi spazi. Citando Santoni: «La pittura ha trovato nuovi approdi meno realisti, e col tempo anche la “facile” fotografia si è sviluppata al punto che, sebbene chiunque possa scattare una foto, esistono comunque fotografi artisti immediatamente riconoscibili: forse, anche il prompting e le illustrazioni TTI potranno un giorno seguire una parabola simile».
Le paure degli illustratori non sono senza fondamenti. Programmi come Midjourney possono fabbricare consistentemente grandi quantitativi di immagini in breve tempo, poi modificabili con Photoshop per raggiungere un eventuale obiettivo più specifico. Lavori dove è meno richiesta l’alta capacità di un artista, come la creazione di “moodboard”, bozzetti per l’ideazione di ambientazioni e personaggi, e tutto ciò che concerne la preproduzione, sono più a rischio. Ci sono già casi di illustrazioni su rivista e copertine di libri realizzate con software TTI, come a esempio la nuova edizione di Snow Crash di Neal Stephenson, edita da Mondadori.
Implicazioni legali nell’uso commerciale
Rimane ancora molto vaga la direzione legale a cui potrebbe portare l’uso di certi strumenti in ambito commerciale. Artisti viventi rischiano già al giorno d’oggi di trovare immagini create da intelligenze artificiali se cercano il proprio nome su Google Images, a volte con un ricalco del loro stile personale. In futuro potrebbero ritrovarsi a scoprire che tali immagini sono state usate per la copertina di un libro senza mai esserne stati a conoscenza.
Gli stessi termini di servizio di Midjourney non sono del tutto chiari riguardo alla legge, concedendo l’uso commerciale agli utenti paganti, ma non i diritti d’autore. Il vuoto legale dovuto in parte alla giovane età degli strumenti TTI, ma anche alla finora bassa valenza commerciale sono però fattori destinati a cambiare. Un esempio è il premio come miglior cortometraggio al festival di Cannes vinto da The Crow, cartone animato di Glenn Marshall interamente creato con TTI. Quelle immagini arrivano comunque dalla rielaborazione di un database di immagini create da artisti umani, alcuni di loro probabilmente viventi.
Midjourney
Fondato da David Holz e Leap Motion, laboratorio di ricerca proprietario di un’Intelligenza Artificiale che produce immagini a partire da descrizioni testuali (Text-To-Image)
Vanni Santoni
Scrittore e giornalista italiano nato a Montevarchi nel 1978. Scrive sulle pagine culturali del Corriere della Sera e altre riviste. Ha pubblicato saggi, romanzi e fumetti.
Francesco D’Isa
Francesco D’Isa è un artista, scrittore, giornalista e curatore d’arte italiano. Dal 2015 è direttore della rivista L’Indiscreto.