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A Way of Living, un modo di vivere borghese: le case di Ralph Lauren in un libro

Il caminetto in pietra della casa a Montuak, architetture e tessuti ruvidi, matericità e calore – 40 anni di casa secondo Ralph Lauren nel volume Rizzoli New York A Way Of Living

Cosa significa Wasp e la declinazione di Ralph Lauren – il libro A Way of Living edito da Rizzoli New York

C’è la ‘family life’ ma senza litigi. Ci sono gli shaker per i cocktail in argento ma nessuno si ubriaca mai. Ci sono tappeti vecchi senza alcun buco. Mobili in legno dell’Ottocento senza tarli. Libri rilegati in pelle senza muffa. Ranch texani senza polvere e cottage sulla spiaggia senza erosioni. Soprattutto c’ è il polo. Ralph Lauren lo sceglie come marchio, simbolo della sua visione: fango, macchie d’erba, sudore, traguardi e tutta la classe di un cavallo di razza. 

Ralph Lauren è la quintessenza del Wasp, scevro da imperfezioni. Il concetto di Wasp nasce negli Stati Uniti negli anni Cinquanta per definire la classe sociale dei bianchi di origine anglosassone e di religione e cultura protestante (White Anglo-saxon Protestant) votata al distinguersi dagli altri gruppi della società americana attraverso atteggiamenti elitari. Le stelle e le strisce, il self-made man, le sofisticazioni dell’Art Deco, il Grande Gatsby, l’Upper East Side, il Texas, gli Hamptons, un onesto disinteresse per quella ‘diversity’ che il mondo della moda oggi a volte finge di celebrare, un essere borghese, tradizionalista e conservatore che trascende l’orientamento politico – perché ci si può vestire da Repubblicani anche senza esserlo. 

Pubblicato da Rizzoli New York, il libro Ralph Lauren: A Way of Living celebra il quarantesimo anniversario della linea casa del marchio con il primo volume completo dedicato allo stile di Ralph Lauren e al suo approccio al design.

Ralph Lauren definisce l’appartenenza a una comunità – e offre la sua versione di America

Era dai tempi di Walt Disney che un uomo non convinceva così tanti a credere nella sua fantasia personale. Ralph Lauren non conosce né l’ironia né la nostalgia. Non cerca di vendere il passato, piuttosto porta il passato nel presente e intercetta quegli elementi che segnano l’appartenenza a una comunità. Alla base del suo lavoro ci sono due convinzioni. Uno: gli americani guarderanno pure i Sopranos, ma questo non significa che ambiscano a vivere nel New Jersey. Due: il mondo cambia, ma il concetto di vita ideale che le persone hanno no. 

Ralph Lauren offre l’America nella sua versione migliore: classica e mai demodé, retro e mai vecchia. Jack Keroouac e Bob Dylan vestiti a festa, ripuliti dalle droghe e dall’alcol. I vestiti di Ralph Lauren hanno l’odore del Groucho Club, dello scotch e della Business Class prima che esistesse la Business Class – l’odore di un vissuto sospeso nella perfezione. Se li compri hai l’impressione di comprare tutto: il vestito ma anche l’azienda di successo, l’auto sportiva, il loft a Manhattan, le vacanze in barca a vela, lo chalet di montagna e il tacchino arrosto nel giorno del ringraziamento. 

Nel 1983 Ralph Lauren crea la sua prima linea per la casa

Vesto un letto nello stesso modo in cui si veste una donna: a strati. La sottoveste è la balza, la gonna è la coperta, il mix di fantasie e texture parla di uno stile individuale (dal libro Ralph Lauren: A Way of Living). Nel 1983 Lauren crea la sua prima linea per la casa. Lo stilista applica alla sua collezione home la stessa narrazione cinematografica con cui costruisce le sue collezioni moda. Invece di proporre il classico merchandising, il marchio debutta con quattro collezioni rappresentative di quattro stili di vita: Log Cabin, New England, Thoroughbred e Jamaica. Le collezioni comprendono biancheria da letto e da bagno, tessuti e rivestimenti per le pareti e per i pavimenti, porcellane, cristalli e argenteria. Le federe per i cuscini in tessuti Chambray e Oxford con bottoni di madreperla diventano dei classici.

A differenze della maggior parte degli stilisti, Ralph Lauren non va alla ricerca ossessiva del nuovo. Il suo successo non si fonda su una rottura col passato, né sull’amore per tutto ciò che è stridente, marginale o scomodo. Non gli interessano né le rotture, né i contrasti né le sottoculture e anzi, il suo obiettivo è mostrare al prossimo la potenziale meraviglia di un mondo senza soluzione di continuità. 

In un palazzo di Rhinelander del 1890 di New York, il primo flagship Ralph Lauren

Nel 1986 apre il flagship store del marchio, a Madison Avenue, New York. Un palazzo di Rhinelander del 1890, costruito in stile rinascimentale francese con la sua classica facciata Beaux Arts. Una scalinata con balaustre in mogano intagliate a mano, caminetti in marmo, vasi cinesi e fiori freschi – il mondo in mogano di Ralph Lauren, fatto di romanticismo e nobiltà, si legge nel libro Ralph Lauren: A Way of Living. Qui sono in mostra tutte le linee del marchio: uomo, donna, bambino e casa. 

Il negozio, così come tutti i negozi Ralph Lauren, è architettato come una dimora, o magari come una libreria: non uno spazio ma un luogo, dove quello che conta non è il prodotto ma l’ambiente e le persone che lo abitano. Uno scenario di vita borghese, con fotografie, tappetti, tavoli, poltrone e pezzi d’antiquariato. Come in una qualunque abitazione civile, gli abiti sono in secondo piano rispetto ai mobili. Del resto gli abiti di Ralph Lauren per esistere hanno bisogno di essere contestualizzati, come la classe sociale che rappresentano.

Architettura e tessuti ruvidi – Ralph Lauren colleziona automobili e case

C’è un modo di vivere che ha una certa grazia e bellezza. Non è una corsa costante verso ciò che viene dopo, ma piuttosto un apprezzamento di ciò che è venuto prima. Un modo di vivere con ciò che è stato tramandato e custodito.

La tonalità di rosso delle pareti di un corridoio d’ingresso, messa in risalto da piastrelle grafiche in bianco e nero. La tradizione del cambiarsi prima di cena e degli stivali di gomma pieni di fango lasciati all’ingresso. I ritratti di dipinti a olio e incorniciati in argento sterling, un letto dal design minimale ricoperto da lenzuola ricamate a mano e coperte tartan. Maglioni in lana grezza e completi smoking, orecchini chandelier di diamanti e una giacca in pelle perfettamente logora. Le grandi cene di famiglia con i servizi in porcellana e i centro-tavola fatti con fiori di campo. La rassicurante rusticità di un muro con pietra a vista, di un soffitto con le travi in legno, di un pavimento in cotto ruvido.

Ralph Lauren colleziona macchine da corsa d’antiquariato. Circa settanta pezzi, tra cui cinque Ferrari e una Bugatti del 1938, per un valore complessivo di oltre trecento milioni di dollari. La seconda voce del patrimonio dello stilista, subito dopo la casa di moda. Allo stesso modo colleziona case. Un appartamento nella Fith Avenue, la versione Uptown del Downtown loft; un cottage del 1940 a Montuak (contea di Suffolk) costruito da un architetto collaboratore di Frank Lloyd Wright; un ranch in Colorado – mucche cavalli, montagne e praterie; uno chateau a Bedford per weekend in famiglia tra lampadari di cristallo, tavoli da biliardo e tappeti persiani; una villa in Jamaica in stile coloniale (pareti bianche e porte blu incluse).

Nel libro Ralph Lauren: A Way of Living ci sono la ‘Writer’s chair’ e il ‘Tartan Highboy’. La depandance del ranch interamente realizzata col legno di un vecchio fienile, i soffitti in legno bianco della veranda nella villa in Jamaica, il caminetto in pietra della casa a Montuak, tessuti ruvidi dai colori sgargianti, arredi da esterno in midollino, specchi e zanzariere, maioliche e foto di famiglia, velluti e accessori in pelle, matericità, calore. Un lusso sdrucito, spiegazzato, grezzo, laid-back, casual che di casual non ha nulla.

Ralph Lauren, una breve biografia 

Ralph Lipschitz, noto a tutti come Ralph Lauren, nasce nel Bronx il quattordici ottobre 1939 – anno in cui scoppia la seconda guerra mondiale – da una famiglia di immigrati ebrei di origini bielorusse. Il più piccolo tra quattro fratelli, trascorre due anni sotto le armi appena finiti gli studi superiori. Appassionato di moda fin da ragazzino, a ventiquattro anni impara il mestiere facendo il commesso da Brooks Brothers, dove inizia in parallelo a disegnare cravatte dalla linea non convenzionale. Un amico, Norman Hilton, ci crede, e lo finanzia con una somma iniziale di cinquantamila dollari per iniziare la produzione. Il buyer di Bloomingdale’s a cui Lauren mostra le cravatte gli dice che lo stile gli piace, ma deve ridurle, togliere il suo nome e inserirne un altro. Lauren rimette le cravatte nella borsa e se ne va. Sei mesi dopo, lo stesso buyer lo richiama per dirgli che le avrebbe comprate, così come sono e con il suo nome.

Cinquecentomila cravatte vengono vendute in giro per gli Stati Uniti sotto il marchio Polo. Con il ricavato, Ralph Lauren inizia a produrre una linea di abbigliamento completa. Nel 1968 apre una boutique maschile all’interno di Bloomingdale’s e nel 1970, dopo aver vinto il Coty Award (premio per i personaggi più influenti dell’anno nel mondo della moda), crea la prima collezione donna, dove compaiono le camicie dal taglio maschile. Nascono cosi il logo con il giocatore di polo a cavallo, emblema dell’Upper Class americana sportiva ed elegante, e l’iconica t-shirt, declinata in ventiquattro sfumature.

Ralph Lauren: A Way Of Living

Pubblicato da Rizzoli New York, il libro Ralph Lauren: a way of living celebra il quarantesimo anniversario della linea casa del marchio con il primo volume completo dedicato allo stile di Ralph Lauren e al suo approccio al design.

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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