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Mattoni in canapa per Bio Edilizia: Hemp_scape a Design Week

Bioedilizia e mattoni in canapa Milano Design Week: la rassegna Design Variations 2024 presenta Hemp Scape in un garage nei pressi della Darsena – Mosca Partners, Park Associati e Biomat 

Biomat: i mattoni in canapa per l’edilizia spiegati dalla terza generazione dell’azienda Eleonora Pedone

A livello globale l’edilizia produce il 39% di inquinamento, secondo il rapporto stilato dalla Global Alliance for Building and Construction nel 2020. Servono nuovi materiali e nuove tecniche costruttive. Biomat, azienda italiana nel settore dell’edilizia, sta sperimentando nuovi metodi costruttivi e nuovi materiali naturali, primo tra tutti la canapa. 

«Rappresento la terza generazione di Biomat» – racconta Eleonora Pedone, architetta e impegnata nella ricerca e sviluppo di Biomat. «Negli ultimi 30 anni ci siamo affacciati al mondo della bioedilizia. Abbiamo iniziato a lavorare con materiali naturali, quali legno e sughero. Poi siamo venuti a conoscenza delle potenzialità del costruire con la canapa. Abbiamo testato questo materiale e compreso le qualità che poteva regalarci. Da consumatori siamo diventati anche produttori. Da ormai vent’anni lavoriamo con la canapa. Nell’edilizia utilizziamo quello che finora era considerato uno scarto dalle altre imprese che si occupano di tessile o food, ovvero il canapulo, la parte del tronco della canapa. Un altro aspetto positivo di usare la canapa nell’edilizia è il riutilizzo di quello che è considerato uno scarto».

La filiera della canapa di Biomat: coltivata e lavorata in Puglia

«Noi ci troviamo in Puglia, a Foggia, e abbiamo una filiera a chilometro zero. La coltivazione della canapa in Puglia è avanti rispetto ad altre regioni. Negli anni ci sono state cooperative agricole che hanno riconvertito le loro coltivazioni in canapa. Con la raccolta, la canapa viene tagliata e messa in rotoballe. Poi le rotoballe sono lavorate all’interno dell’impianto di trasformazione, dove sono smistate le varie componenti della pianta. A noi arriva la parte del canapulo che utilizziamo per i nostri prodotti. Questo avviene nell’arco quindi di 30 km». 

«Abbiamo riconvertito un impianto di trasformazione che prima produceva mattoni in cemento. C’è stata una riconversione green perché abbiamo adattato i macchinari e quello che c’era in questo impianto di produzione alla produzione di mattoni di canapa. È una conversione a impatto zero e a bilancio positivo di CO2: mentre prima i mattoni in cemento producevano gran quantità di CO2 in tutto il processo di produzione, ora non solo non è prodotta, ma il mattone di canapa è capace di assorbirla»

Canapa, coltivazioni e impianti di trasformazione: le difficoltà di trovare la materia prima con Biomat

Oggi in Italia non tutte le regioni sono favorevoli alla coltivazione della canapa, questo la rende una materia prima difficile da reperire. «Auspichiamo che le filiere della canapa si possano ampliare perché la problematica più grande in Italia è quella legata all’impianto di trasformazione. Per quanto riguarda le coltivazioni, la situazione si sta sbloccando anche grazie all’intervento della politica». 

«La parte più difficoltosa è la trasformazione – o più precisamente: la stigliatura. La canapa, a differenza del grano e della paglia, è molto dura; perfetta per i materiali dell’edilizia. La parte del tronco all’interno contiene il silicio, che è una componente chimica che lo rende così resistente. Ha tutte le caratteristiche meccaniche che le permettono di essere utilizzata come blocco materiale nell’edilizia. Il problema è che servono dei macchinari con delle lame particolari che hanno un costo notevole. Se non si sbloccano le coltivazioni, non si sbloccano questi impianti di trasformazione e stigliatura. Per chi utilizza questo materiale come noi diventa sempre più difficile procurarsi la materia prima».

l processo di lavorazione della canapa fino ad arrivare al mattone

Dal campo al mattone, come avviene il processo di trasformazione della canapa da pianta a mattone: «La canapa dal campo viene lavorata, e a noi arriva il canapulo, la parte legnosa. I sacchi sottovuoto canapulo sono versati all’interno dell’impianto di produzione. Poi sono mixati con la calce e con l’aggiunta dell’acqua – azione che consente di ammorbidire e conferire la giusta composizione. In seguito passa all’interno del macchinario di produzione nel quale sono stampati i blocchi – abbiamo diversi stampi che possono essere di un blocco pieno o blocco forato, c’è una gamma diversa di prodotti». 

«I mattoni sono stampati in base a questi stampi e posizionati su una torre in camera di stagionatura. La camera di stagionatura è una camera con una ventilazione naturale dove in ciclo dipende dalle condizioni meteorologiche esterne, in inverno servono dieci giorni, in estate ne bastano due. Il processo di stagionatura si completa all’esterno nel piazzale. A questo punto l’acqua non crea problemi al materiale, perché una delle caratteristiche principali della canapa è la capacità di assorbirla. Avendo superato la prima fase, quella iniziale di indurimento, tutto il resto del processo lo si può fare all’esterno».

Proprietà della canapa nell’edilizia

La canapa offre vantaggi nell’edilizia. Ha un’elevata capacità isolante e contribuisce a mantenere la temperatura interna degli edifici costante e riducendo la dispersione di calore durante l’inverno e di frescura d’estate. Grazie alla sua struttura fibrosa, la canapa ha anche proprietà di isolamento acustico, riducendo la trasmissione del suono attraverso le pareti e contribuendo a creare ambienti più silenziosi e confortevoli. La canapa ha la capacità di assorbire e rilasciare umidità nell’ambiente circostante, contribuendo a regolare l’umidità all’interno degli edifici e a prevenire la formazione di condensa e muffe. I materiali edili in canapa hanno una buona resistenza al fuoco, il che li rende un materiale più sicuro in termini di protezione contro gli incendi. 

La canapa è un materiale relativamente leggero, il che semplifica il suo trasporto e la sua manipolazione durante la costruzione. Recentemente viene scelto da chi abita in zone sismiche perché in caso di scosse la sua leggerezza rispetto la cemento lo rende più sicuro. Inoltre i mattoni in canapa sono biodegradabili e possono essere riciclati compostati alla fine del loro ciclo di vita. In quanto vegetale, la canapa assorbe anidride carbonica durante la sua crescita, contribuendo a ridurre l’impatto ambientale complessivo dei materiali edilizi che la utilizzano. Queste proprietà fanno della canapa un’opzione particolarmente adatta per progetti che puntano alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.

Hemp Scape: MoscaPartners, Park Associati e Biomat per promuovere l’utilizzo della canapa

«Siamo stati contattati da Park Associati – continua Eleonora Pedone – per un’idea di progetto

di collaborazione. L’idea di utilizzare i mattoni in canapa per Hemp_Scape nasce dal fatto che gli allestimenti dopo le esposizioni sono demoliti, e il materiale diventa rifiuto con le problematiche di essere smaltito. Abbiamo voluto realizzare un allestimento che rispondesse a due impronte: una è quella della sostenibilità progettuale, la seconda riguarda la seconda vita dei materiali quindi il post-esibizione. 

Dopo l’allestimento questi mattoni andranno in cantieri di zone circostanti, quindi non diventeranno rifiuti, per quanto siano rifiuti diciamo siano 100% riciclabili. Con questa esibizione vogliamo smuovere tutto ciò che riguarda le grandi città, dove queste tematiche sono sempre le ultime ad arrivare e a trovare una realizzazione concreta. È più semplice far arrivare questi materiali in provincia o in zone più piccole rispetto alla grande città, perché hanno delle tematiche anche politiche dietro che rallentano i processi di innovazione. Per noi Design Variations rappresenta anche voglia di essere presenti in una grande città come Milano».

Mosca Partners e Design Variation 2024

In occasione della Milano Design Week, dal 15 al 21 aprile 2024, MoscaPartners presenta l’esposizione Design Variations 2024 – Hemp_Scape. In linea con la continua ricerca nell’ambito del design e architettura di MoscaPartners, per l’esposizione di quest’anno è stato scelto un garage di 2500 metri quadrati situato nella storica zona della Darsena di Milano. L’edificio progettato dall’architetto Marco Zanuso con illustrazioni dell’artista Gianni Dova, si estende su due livelli al civico 14 di Viale Gorizia. Originariamente costruito nel 1938, fu aggiunto un seminterrato nel 1947 su suggerimento dello stesso architetto. La struttura è ispirata all’architettura pionieristica di Pier Luigi Nervi. La manifestazione Design Variations 2024 rappresenta un punto di incontro di designer, aziende, brand e università del panorama internazionale.

L’edizione 2024 di Design Variations vuole raccontare la Milano Moderna, quella che si riflette sulla Darsena, il porto storico cittadino. Disvela un luogo sconosciuto, figlio di questo tempo: il Garage. 

«Abbiamo scelto uno spazio insolito per ospitare il nostro prossimo evento durante la Milan Design Week. Il nostro obiettivo è quello di esplorare luoghi cittadini sotto una luce nuova, cercando di reinterpretarli e offrire nuove prospettive che possano collegare il cuore antico della città con la modernità. – racconta Caterina Mosca, fondatrice di MoscaPartners – Abbiamo voluto usare materiali di cantiere sostenibili e abbiamo coinvolto le aziende che sono sinceramente attente a queste tematiche. Un processo di economia sostenibile è una cosa complessa, che tocca tanti settori. Per fare queste trasformazioni ci vuole del tempo, però stiamo vedendo che tante aziende stanno lavorando e si stanno impegnando. C’è molta ricerca sui materiali, ci sono anche nuovi brevetti, ma ci vuole tempo purtroppo. Anche noi ci impegniamo e partiamo già col presupposto della circolarità».

Park Associati e l’allestimento di Hemp_scape

Per l’ideazione del progetto di allestimento dello spazio è stato scelto lo studio internazionale Park Associati, fondato da Filippo Pagliani e Michele Rossi, punto di riferimento nel mondo dell’architettura contemporanea.

«L’idea per questo progetto – spiega Filippo Pagliani, Co-fondatore di Park Associati – è nata da una serie di ricerche che stiamo facendo attraverso la nostra unit di ricerca che si chiama Perplas, su materiali naturali, il più possibile sostenibili e riciclabili. Ci siamo domandati come fare un allestimento nell’ottica di una circolarità completa dell’utilizzo dei materiali all’interno del progetto e dopo varie ricerche abbiamo individuato i mattoni di canapa come materia principale perché hanno molte qualità per l’edilizia ma sono ancora poco conosciuti.  La nostra idea è quella di prendere il materiale e utilizzarlo a secco. In modo tale che non venga intaccato da altre materie umide e quindi che possa mantenere il suo stato di mattone come esce dalla fabbrica. Alla fine del ciclo di vita del progetto basterà disassemblare e smontare queste pareti. Ci troviamo di fronte ad un materiale non totalmente di nuova generazione ma interessante nell’ottica del riutilizzo. È un materiale leggero che ha delle caratteristiche di isolamento altissime. Nell’ambito della costruzione quella tradizionale, è sicuramente un materiale che se utilizzato in modo intelligente può dar vita a delle costruzioni sostenibili nel processo produttivo e anche a realizzazione finita».

Domiziana Montello

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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