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Lenzuola in canapa. Casa Parini - fibra grezza dalla Cina, lavorata a Torino
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Siamo disposti a pagare mille euro una borsa che dura una stagione – perché non per le lenzuola?

Lenzuoli in canapa avvolgono figure umane, diventano alberi o covoni di paglia –  Iacopo Pasqui interpreta la canapa tessile di Casa Parini, azienda torinese impegnata nel ripristino di una filiera italiana

Fotografia e canapa tessile: Iacopo Pasqui fotografa i lenzuoli di Casa Parini

Il 15 Ottobre 2023 si è tenuto il finissage della mostra fotografica Abbracciala, Abbracciali, Abbracciati: un incontro che ha visto protagonisti lo spazio agricolo, espositivo e di residenza LABottega, sede a Marina di Pietrasanta, la curatela della casa di produzione e magazine indipendente C41 e Casa Parini, che utilizza la fibra di canapa naturale per confezionare biancheria da letto. A unire e rappresentare queste realtà è stato scelto il fotografo fiorentino Iacopo Pasqui (1984) invitato a trascorrere una settimana nella sede di residenza dell’azienda agricola, in mezzo alle colline versiliesi, in un contatto con la natura che si estendeva dai luoghi ai lenzuoli dell’azienda tessile.
«Ho considerato il lenzuolo inizialmente nella sua forma bidimensionale, come se fosse una fotografia. Ho plasmato questa fotografia su degli oggetti, elementi naturali all’interno dello spazio La Stellata – la sede per residenze artistiche dell’azienda agricola».

Iacopo Pasqui tra fotografia e musica

I lenzuoli avvolgono le figure umane, assumono le forme di alberi, covoni di paglia e altri elementi dell’ambiente circostante come se fosse necessario un avvicinamento e un avvolgersi reciproco tra l’uomo, i suoi prodotti e la natura. Non c’è uno scontrarsi delle due parti ma un avvicinarsi. Il progetto prende il titolo dall’omonimo album di Lucio Battisti, fonte di ispirazione che ha accompagnato la produzione dell’artista, la cui ricerca ha cominciato da non molto a intrecciare le immagini con la musica, estendendole oltre una percezione esclusivamente visiva.

«Il mio lavoro sta assumendo sempre di più la forma di un’opera multimediale piuttosto che un’opera fotografica in sé. Ho iniziato a inserire quindi la musica che attiva tutt’altro tipo di coinvolgimento».

Il colore delle fibre Parini

Il colore è un ulteriore elemento che unisce la produzione di Casa Parini con le fotografie di Pasqui. I tessuti arrivano grezzi di un colore neutro, per poi essere colorati con tinte ecologiche e prive di sostanze tossiche ‘a capo’, cioè una volta confezionato il set. Questo per minimizzare lo spreco del colore. Allo stesso modo il colore viene dosato nell’immaginario di Iacopo che tende sempre ad unire immagini in bianco e nero con immagini a colori, «ci sono delle situazioni in cui il colore è assolutamente superfluo, il bianco e nero sintetizza molto e allo stesso tempo a volte la scala di grigi è talmente ricca che non servono altro». Nelle immagini realizzate con i tessuti di Casa Parini non si poteva escludere il colore, anzi. Nel contesto naturale, avvolto dalla vegetazione, dove è facile perdere punti di riferimento, e anche il tempo si dilata, fotografare i lenzuoli è stato per Iacopo Pasqui come fotografare aria colorata. 

Casa Parini, lenzuola in canapa biologica

Torino, anni Settanta. Nello stabile al civico 9 di via Giuseppe Parini un’impresa tessile confeziona abiti da lavoro e divise militari. Oggi, nello stesso edificio, c’è la sartoria sociale Colori Vivi. L’impresa punta all’integrazione culturale ed economica di donne in difficoltà attraverso l’inserimento nel mondo del lavoro. Cuciono a mano e confezionano le lenzuola e le federe in canapa di Casa Parini. L’azienda è stata fondata da Viola Stancati, nipote dell’uomo che cinquant’anni fa conduceva l’impresa tessile allo stesso indirizzo. Gli articoli di Casa Parini, da quello stabilimento, sono arrivati al Fuorisalone di Milano. 

Viola Stancati ha lavorato a lungo a Londra nel mondo della moda. Poi ha deciso di ricercare – «come un’investigatrice» – le aziende produttrici di tessuti al cento per cento in canapa biologica. L’obiettivo, la produzione di complementi d’arredo preziosi e a basso impatto ambientale. «Nel mondo del bedding c’era un gap. Da una parte abbiamo queste aziende come Zara Home, Ikea e H&M che creano arredo per la casa a basso costo. Le filiere non sono sempre trasparenti. Usano principalmente cotone e lino. Il cotone – anche quello biologico organico – ha delle criticità. Richiede consumo d’acqua e sta creando problemi ambientali».

Canapa tessile: i problemi della filiera italiana

La canapa che Casa Parini impiega proviene dalla Cina. L’azienda cerca fornitori che certifichino le condizioni di lavoro dei braccianti sul campo, la produzione e il prodotto finale. Il tessuto grezzo è poi spedito alla sartoria in Piemonte. Lì, le sarte si occupano della creazione dei prodotti, cucendo e ricamando ogni articolo a mano. 

«L’Italia – prosegue Stancati – non è più un paese agricolo. Non facciamo più fibre autoctone, da tempo. Un giorno potremmo provare a riportare le produzioni qua, ma non è il caso in questo momento». Stancati si dice fiera dei fornitori da cui reperisce il tessuto, «anche se c’è questo stigma legato alla Cina. Un giorno però mi piacerebbe poter dire che tutta la canapa che usiamo proviene dall’Italia. Sono fiduciosa e credo che succederà, ma ci vorrà tempo».

«Ci sono coltivatori che ci credono e che ci hanno creduto per anni. Manca il dialogo tra il governo e i produttori, manca un anello di congiunzione. Io non sono un’esperta di canapa industriale per tutti gli utilizzi che può avere. Ma per quanto riguarda la filiera tessile, questo è il problema: ne abbiamo tanta ma poi non la sappiamo lavorare. Perché manca il know-how, mancano i finanziamenti per poter acquistare i macchinari che servirebbero per lavorarla. Ci sono molti progetti pilota in varie parti d’Italia, ma credo ci sia ancora tanto lavoro da fare. Sono ottimista perché sta crescendo l’interesse. Spero quindi che poi questo si traduca in qualcosa di concreto. Al momento credo ci sia molto utilizzo per la bioedilizia, per i prodotti alimentari, per il CBD. Però il tessile è quello che secondo me è stato più penalizzato. È ancora un po’ indietro, soprattutto per quanto riguarda l’offerta e la varietà dei tessuti che si possono produrre». 

L’imprenditrice torinese spera che «la fibra di canapa ritorni ad avere il posizionamento industriale che si merita. Vorrei che si iniziasse a parlare di più di questa fibra incredibile, nel mondo del tessile. Così anche nel design, che è un settore tutto da esplorare». Lo sguardo ottimista verso il futuro permette alla fondatrice di Casa Parini di riflettere sulla crescita dell’azienda, a partire dai processi di produzione del tessuto. Il prossimo passo, dice Stancati, sarà ordinare dalla Cina solo il filato di canapa biologica. – non il rotolo grezzo, come adesso – per farlo lavorare in Italia.

Canapa tessile: tinture e coloranti naturali

Il tessuto grezzo che la sartoria riceve è color naturale. Il marchio propone anche una gamma di colori per offrire un’opportunità di scelta e di mix and match. Le lenzuola sono tinte ‘a capo’ in Italia con tinture ecologiche e senza sostanze tossiche. Dice Parini: «Le tinture sono ‘a capo’: avvengono una volta che sono già prodotti i set. Così cerchiamo di evitare lo spreco, perché magari ordino mille metri di giallo che poi non compra nessuno. Si rischia di sprecare tessuto, quindi noi tingiamo a capo nel senso che una volta fatti i set li facciamo tingere nel biellese da un’azienda che usa tinte House of Three». Quindi: coloranti senza gli elementi tossici tipici delle tinture. Ma ancora, precisa Parini, «per la linea principale delle nostre lenzuola, anche se non usiamo tinture tossiche, quelle che utilizziamo non sono ancora naturali al cento per cento».

Sartoria sociale Colori Vivi, Torino

Un altro aspetto che Stancati vuole sottolineare della sua azienda è quello sociale. «Io sono di Torino e quindi ho deciso di collaborare con un’impresa sociale in Piemonte. In questa sartoria sociale ci sono sarte professioniste, affiancate a donne che invece stanno imparando il mestiere del design e della sartoria. Adesso le sarte sono una quindicina. Non lavorano solo per noi, ma se io cresco, crescono anche loro. Va considerato anche questo aspetto. Produrre in modo etico, in modo che potessi dare qualcosa indietro alla mia comunità»

La canapa come fibra tessile di lusso

Nata da poco meno di due anni, Casa Parini vende anche fuori dall’Italia, anche grazie al supporto della piattaforma eCommerce britannica Rev En Vert. Le vendite dei prodotti in canapa biologica si sono concentrate in Inghilterra. Lì c’è una maggiore sensibilità verso l’ambiente e l’acquisto di articoli sostenibili. Spiega Stancati: «È una questione di mindset. Siamo disposti a pagare mille euro per una borsa che va di moda una stagione. Però una cosa che uno usa tutti i giorni per decenni no? È semplicemente una questione di mentalità. Bisogna cambiare mentalità. C’è ancora uno stigma legato a una fibra ruvida come quella della canapa».

Casa Parini: il brand ha presentato i lenzuoli in canapa al Salone del Mobile di Milano

I complementi di arredo di Casa Parini sono arrivati a Milano in occasione del Salone Internazionale del Mobile, alla Galleria di Rossana Orlandi in Via Matteo Bandello 14. Lì era stata presentata la prima linea di lenzuola lanciata dal brand. L’azienda ha arredato il primo letto firmato dallo studio di design di Como Draga and Aurel. Ha poi presentato per la prima volta un copriletto di canapa antica. Per la colorazione sono state utilizzate le tinte naturali di Casa Clementina, azienda tessile del biellese leader nelle tinture a basso impatto ambientale. 

Per Casa Parini, spiega Stancati, «occorre avere più progetti sempre con la stessa filosofia legata alla canapa. Si va a sensibilizzare sempre di più sulle sue potenzialità. Per noi è un’occasione incredibile. C’è una tendenza che sta cambiando e c’è proprio un interesse sulla casa, appunto. Anche la stessa Rossana Orlandi non penso lavori con molte aziende di biancheria da letto».

Le immagini di prodotto realizzate in collaborazione con il fotografo Carlo Pira hanno suscitato l’attenzione da parte del negozio digitale italiano The Dressing Screen. Questo ha favorito l’intreccio tra Casa Parini e altri marchi internazionali di arredo sostenibile. Le collaborazioni sono un tassello fondamentale secondo Viola Stancati. Come, ad esempio, quela con l’azienda Hôtel Magique, per cui Casa Parini ha fornito il tessuto per la realizzazione di tovagliette e tessili per la cucina.

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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