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Ridurre le emissioni di gas serra in modo eco-compatibile: biochar in Versilia

Intervista a Silvia Bazzichi e Giuseppe Barlucchi di Area Sport E20 e Cultura di Massa: «ciò che è considerato scarto, per noi è ricchezza ecosostenibile».

Che cos’è il Biochar? La definizione secondo la European Biochar Foundation

La European Biochar Foundation, con sede svizzera ad Arbaz, nel 2012 ha fornito una definizione univoca di biochar, identificandola come sostanza eterogenea ricca di carbonio aromatico e minerali. Viene prodotto dalla pirolisi di biomasse ottenute in modo sostenibile, in condizioni controllate e con tecnologie pulite, e viene utilizzato per qualsiasi scopo che non comporti la sua rapida mineralizzazione in CO2 e può eventualmente diventare un ammendante del suolo.

Biochar, una definizione: sostanza eterogenea ricca di carbonio aromatico e minerali

In Toscana vi sono realtà che utilizzano il biochar a fini agricoli, tra cui la Cantina Frescobaldi nei pressi di Pontassieve, che recupera scarti delle ramaglie e vitigni. Dal 2011, la produzione e l’impiego di questo materiale che nasce dal riciclo di scarti vegetali interessa anche la Versilia attraverso le iniziative promosse da Orto Differente, branca dell’Area e Sport E20 e Cultura di Massa presieduta da Giuseppe Barlucchi, ex commercialista appassionato del lavoro associazionistico. 

Area Sport E20 e Cultura di Massa: metodi ecosostenibili per la creazione di una comunità energetica

Racconta Barlucchi: «Avevamo sede in un vecchio circolo del tennis e abbiamo pensato di far ricorso a un project financing per offrire servizi che garantissero il soddisfacimento dei bisogni essenziali, tipo fare una doccia post allenamento. Come luogo dove realizzare il nostro progetto abbiamo preso in considerazione la Cittadella dello Sport, al Cinquale, che ha un’estensione di venticinquemila metri quadri. Ispirandoci al concetto di cittadella medievale, indipendente e autosufficiente all’interno delle sue mura, ci siamo dati come obiettivo quello di raggiungere un’autonomia energetica grazie al fotovoltaico, ai serbatoi dell’acqua piovana e all’utilizzo di biomasse che potessero fornire acqua calda e luce attraverso l’impiego di carbone vegetale». 

L’autonomia energetica grazie al fotovoltaico, ai serbatoi dell’acqua piovana e all’utilizzo di biomasse: il contatto con i produttori di biochar

«Siamo entrati in contatto con dei coltivatori di biochar che ce lo avrebbero fornito in cambio della raccolta dei rifiuti provenienti dall’attività di ristorazione presente nella Cittadella. Si sarebbe così instaurato un circolo virtuoso che oggi va solitamente sotto l’appellativo di comunità energetica. Il progetto della Cittadella dello Sport non è stato ancora realizzato ma è rimasta la conoscenza di metodi alternativi ed ecosostenibili di produzione d’energia che attualmente stiamo applicando a vari settori. Ci occupiamo anche di cicloturismo mettendo a disposizione dieci bici elettriche per visitare la Versilia nel rispetto dell’ambiente». 

L’impegno del Comune di Forte dei Marmi nella riduzione dei rifiuti

Silvia Bazzichi, referente dell’Orto Differente, racconta gli inizi del progetto: «Nel 2021 il Comune di Forte dei Marmi, a cui l’Area Sport Eventi e Cultura è iscritta all’albo delle Associazioni, ha indetto un bando di pubblica utilità finalizzato alla riduzione dei rifiuti. Recuperando il progetto legato alla Cittadella dello Sport, abbiamo proposto di fornire dei corsi – composti da un minimo di cinque a un massimo di venti partecipanti – su come creare un compostaggio con gli scarti alimentari domestici fortificato al biochar. Agli iscritti è stata impartita una serie di lezioni online. Agli incontri hanno partecipato anche rappresentanti degli stabilimenti balneari. Sono seguiti poi incontri educativi con le scuole per sensibilizzare i ragazzi sulla sana alimentazione». 

Reperire il biochar evitando gli sprechi: raggiungere lo stabilimento di Carbon Network a Terni con una macchina elettrica 

Il carbone vegetale prodotto in Umbria con legname di pioppo, pino e cipresso di provenienza dalla Cascata delle Marmore è indispensabile per la creazione di un concime naturale e biologico. «Un sacco da mille chili di biochar ha un costo che si aggira tra i trecento e i seicento euro a seconda della produzione. Non avendo ancora i macchinari atti a produrlo, lo reperiamo a Terni, sede di un Carbon Network. Per minimizzare l’impatto inquinante, raggiungiamo l’Umbria con macchina elettrica evitando le autostrade». 

L’ecosostenibilità proposta da Orto Differente: la produzione di co-compost, fertilizzante naturale per il terreno

Dopo aver gestito l’attività lavorativa presso un ortofrutta nei pressi di Ronchi, Silvia Bazzichi si dedica all’economia circolare che può attivarsi attraverso il recupero di scarti alimentari a loro volta utili per creare una compostiera, ottenuta dalla miscela di biochar

con ingredienti vegetali. Così è possibile produrre co-compost, un fertilizzante naturale per il terreno. «Aumentando gli ordini di biochar – che si presenta in grandi sacchi e necessita di uno spazio adeguato alla sua conservazione, abbiamo dovuto affittare un terreno agricolo di novecento metri quadri a Marina di Massa. Nasce l’Orto Differente. Qui abbiamo sperimentato le qualità del biochar, recuperando scarti alimentari da due ortofrutta e alcuni bar della zona. Vado personalmente a ritirare gli avanzi e li seleziono, unendoli a ingredienti naturali quali segatura e terra di bosco per creare delle eco-compostiere. In un anno, il numero di queste ultime è salito a circa centocinquanta. Ogni mattina ritiro circa sessanta chili di scarti e invenduti. È un’attività che gode della compartecipazione della comunità locale. L’obiettivo è dare nuova vita agli avanzi alimentari e produrre una terra concimata, priva di additivi chimici».  

Nuovi progetti – gli Orti Sociali a Camaiore per il riciclo e la creazione di compost

Aggiunge Barlucchi: «il Comune di Camaiore per il 2023 ci ha affidato gli Orti Sociali, un appezzamento di terreno piuttosto esteso nella zona del Magazzeno dove continueremo a realizzare questo ciclo di riciclaggio e creazione del compost. È per noi un nuovo progetto dove proseguiremo ciò che abbiamo iniziato con l’Orto Differente. Le sostanze nutritive alla base del compostaggio che creiamo sono di gran lunga più pure, selezionate e sostenibili rispetto al terriccio industriale commercializzato, spesso contaminato. Facciamo tutto a mano, dalla selezione degli scarti al taglio dell’erba. Attraverso questo processo, in meno di due mesi si ottiene un fertilizzante ottimo per coltivare ortaggi, naturale e quindi garante di alimenti sani da principio. Inoltre, il terreno non ha bisogno di annaffiatura costante». 

L’associazione Italiana di Biochar: una soluzione eco-compatibile per abbattere le emissioni di gas serra

Come evidenzia ICHAR, Associazione Italiana Biochar, questo carbone vegetale si conferma una soluzione eco-compatibile per abbattere le emissioni di gas serra associate alla decomposizione dei rifiuti da fonti urbane e rurali, compensare l’uso di combustibili fossili attraverso bioenergia e bioprodotti di alto valore. Il biochar offre la possibilità di gestire consapevolmente i residui delle coltivazioni agricole e migliorare le proprietà e la fertilità del terreno, oltre che incrementare la fertilità del suolo e ridurre l’impiego di concimi di sintesi. Ciò comporta minori spese per gli agricoltori, minor impatto sull’ambiente, minor consumo di risorse ed energia. 

Federico Jonathan Cusin

Biochar con l'economia circolare recuperando scarti alimentari
Biochar con l’economia circolare recuperando scarti alimentari

L’autore non collabora, non lavora né partecipa, non riceve compensi né finanziamenti, da alcuna azienda o organizzazione che possa ricevere vantaggi economici o di sorta dalla pubblicazione di questo articolo.

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